Molto più che semplice stretching …
Per i soggetti sportivi e sedentari è opportuno, ogni tanto, concedersi del tempo per “riequilibrarsi strutturalmente”, in questo entra in gioco lo stretching.
Ovviamente (per chi vi si è dedicato) l’allenamento svolto durante l’anno non deve rappresentare un punto di arrivo; per lo sportivo (e non) ogni momento è sempre ideale per dedicarsi ad attività che facilitino la rigenerazione fisica, mentale e anche per prevenire/risolvere eventuali “acciacchi”.
Di seguito cercherò di proporre delle semplici linee guida da mettere in atto in caso si inizino ad utilizzare varie tecniche di stretching giustificandone anche la grande utilità posturale.
Con il termine stretching (allungamento ), introdotto dal californiano “Bob Anderson” negli anni ’80, ci si riferisce ormai da circa 30 anni ad una serie di posizioni che hanno lo scopo di migliorare l’elasticità miofasciale e la mobilità articolare.
Da allora si sono sviluppate ulteriori tecniche, tra le principali ricordiamo:
- Statico o Passivo ( Anderson 1980);
- Balistico;
- Post-isometrico o P.N.F. (Kabat 1950 – Knott e Voss 1968);
- Globale Attivo ( Souchard 1995);
Agendo su un muscolo si agisce in realtà sull’insieme del corpo, riequilibrandolo ad un livello tale da risolvere spesso molte algie (dolori) di origine muscolare, fasciale e articolare. Alcune tecniche di stretching, meglio se inserite in un contesto di ginnastica posturale, si pongono proprio come tecniche elettive a questo scopo.
Dopo averne spiegato l’utilità non rimane che dare alcuni consigli da considerare come vademecum per effettuare esercizi di allungamento ai fini esclusivamente posturali:
- cercare di assumere le posizioni di stretching in modo preciso arrivandoci con gradualità e progressione;
- ogni esercizio dovrà iniziare assumendo la posizione e ricercando una sensazione di tensione che non dovrà mai essere “dolore”;
- la tensione da ricercare deve essere mantenuta costantemente per un tempo che va oltre i 30” , si parla almeno di 80/100”. Questo permetterà un efficacie allungamento della componente connettivale, vera causa di tanti dolori e restrizioni del movimento;
- è essenziale coordinare una respirazione continua e rilassata alle esercitazioni permettendo così una diminuzione del tono muscolare e un più efficace allungamento;
- per ottenere guadagni permanenti in lunghezza muscolo-fasciale bisognerà applicare forze deboli alla tensione d’allungamento percepita, questo per evitare delle reazioni (riflessi neuro-muscolari) indesiderati;
- nel caso di tremori ingestibili occorrerà diminuire la tensione per poi ricominciare gradualmente;
- nel caso la tensione di allungamento dovesse essere elevata o protratta per troppo tempo si potranno verificare fenomeni di riduzione del microcircolo ematico con conseguenti fenomeni di parestesie, formicolio, ecc. In questo caso si dovrà sospendere l’esecuzione per riprenderla a sintomatologia scomparsa;
Per chi volesse approfondire è possibile visionare sul sito nuovacoscienza.com l’articolo integrale con molte posizioni di stretching posturale, precisando che una valutazione medica e chinesiologica di ogni singolo caso sarebbe consigliabile.
De Martino Christian
L.S.M./Chinesiologo
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